Baye Fall

 

L'Unità, 16/4/12

 

Blow Up, giugno 2012

 

«Questo disco è molto importante per me. Il mio vuole essere un messaggio forte contro il razzismo. “Immigration” intende sottolineare la condizione di vittima del continente africano nei confronti del sistema economico occidentale. Qui raccolgo tutte le speranze e la voce unanime dei miei fratelli africani: Africa we want you to go. Vogliamo che tu vada avanti.»

Idrissa Sarr in arte Baye Fall

 

Si chiama “Immigration” la nuova produzione firmata Undiciottavi Records, etichetta salentina che continua a esplorare le coordinate del meticciato sonoro, che sogna una musica priva di frontiere, un mondo senza dogane e un’umanità senza discriminazioni.

Primo disco da solista per il cantante senegalese Baye Fall “soldato senza armi” che giunto in Italia porta avanti pacificamente la sua lotta quotidiana per i diritti degli immigrati contro i pregiudizi razziali. “Immigration” è un lavoro che, al di là del valore musicale e artistico, è la testimonianza di “forme altre” di accoglienza, rappresentate nel particolare processo di integrazione e valorizzazione di un musicista straniero all'interno della terra che lo accoglie.

Dietro l’abile regia del trombettista Cesare Dell’Anna, compositore e direttore artistico del progetto, si muove un organico di ben dodici musicisti provenienti da background musicali diversi che qui condividono il senso di un progetto ai limiti di ogni definizione e classificazione.

Dall’afrobeat in stile Fela Kuti ai ritmi irregolari della tradizione balkan, le scritture musicali passano per gli accenti del reggae, per le manipolazioni del dub, e si contaminano della più moderna sperimentazione elettronica, fondendo la musicalità della parola con il respiro del rap.

“Immigration” è un disco senza frontiere, che si arricchisce di correnti musicali diverse, veicolando testi dal forte contenuto sociale.  I brani, tutti composti da Idrissa Sarr, sono figli delle lingue che l’artista stesso ha imparato in fasi diverse della sua vita: il wolof (idioma autoctono senegalese), il francese,  l’inglese e l’italiano.

L’album è una lettera aperta scritta in tredici capitoli-tracce, indirizzata agli immigrati che hanno abbandonato le loro terre d’origine per seguire il sogno europeo, nell’illusione di riscattare la propria condizione esistenziale. Ma si rivolge anche ai paesi che ospitano i migranti nel nome di un’accoglienza non sempre in linea con i più elementari diritti umani.

Baye Fall racconta così il desiderio di liberazione dalla schiavitù mentale (Bamba), la condizione di illegalità e la voglia di tornare in Africa (Daw), le rinunce necessarie per mandare soldi a casa e non deludere le aspettative della famiglia (Don’t smoke cigarettes), il sogno di riabbracciare la terra promessa (Africa).

 

Toglie la patina dorata dall’idea del viaggio della speranza in Europa (Kibaar), utilizzando la musica come veicolo libero di un messaggio d’amore universale (Music is my life), denunciando con rabbia il sistema (Fire) senza dimenticare mai il sorriso e la gentilezza di un saluto (Hello). Il disco raggiunge momenti di altissimo lirismo nella title track Immigration, dedicata a tutti gli stranieri lontani dalle famiglie.

Produttore artistico e arrangiatore del disco, Cesare Dell’Anna riesce a valorizzare la voce duttile e melodica di Baye Fall, in alcuni brani contrapposta al graffiante rap del cantante Jam_P dei Mentaly Doof, grazie ad un’architettura musicale in cui ciascuno dei musicisti coinvolti trova il giusto spazio per esprimere il suo carattere attraverso le corde di chitarre e bassi; le pelli tirate delle percussioni; il fiato ottonato di sassofono e trombone, e i tasti bianchi e neri di pianoforte e fisarmonica.

 

Baye Fall racconta così “Immigration”: «Ogni brano del disco parla d’immigrazione, di quella cultura che spinge i figli dell'Africa ad emigrare dalle zone rurali in cerca di fortuna, a causa dell'illusione di ricchezza trasmessa dai media, lasciando a volte il proprio lavoro per rischiare la vita in un viaggio lungo e pericoloso. Arrivano in un Paese straniero e vivono spesso di stenti pur di non deludere le aspettative di chi è rimasto a casa in attesa di ricevere i pochi risparmi racimolati. I testi denunciano ogni forma di razzismo, di oppressione e di sfruttamento dei popoli, il lavoro nero, le leggi della non-accoglienza.»

 

BIO

Idrissa Sarr, in arte Baye Fall (“protetto da Dio”), è nato nel 1979 a Dakar (Senegal), in seno ad una famiglia di diplomatici ed artisti. Inizia a cantare prestissimo, influenzato dal movimento rap hip-hop degli anni '90, fondando il gruppo First Black Guestu, con il quale arriverà alla finale del programma televisivo senegalese Harmattan. Vive per un breve periodo sull’isola di Gorè tristemente nota per la tratta agli schiavi, qui conosce Cesaria Evora, Youssou ‘N Dour, Ismael Lo, Baba Mal, Cheik Lo, Richie Spice e molti altri artisti dell’”Art Negre”. Collabora con numerosi gruppi senegalesi: Positive Black Soul, Da Brains, Slam Revolution, Pee Froiss, Keur Gui Possi, Kings Possi, Jant Bi, Nongo Noflaye e altri ancora.

È arrivato in Italia con il sogno di far conoscere la sua musica, di vivere nuove esperienze, di trovare un futuro diverso, di capire cosa succede veramente a chi decide di lasciare la propria terra ed emigrare. Ha avuto la fortuna di non finire in quelli che si chiamavano “Centri di Prima Accoglienza”. Giunto a Milano, dopo aver seguito la strada dei clandestini in attesa di permesso di soggiorno, ha incontrato suoi connazionali insieme con i quali hanno creato un gruppo, esibendosi per strada o dovunque ci fosse una buona occasione per farlo.

Sposato con un artista italo-americana, nel 2010 nasce la sua prima figlia una bellissima bambina italo-africana. Idrissa Sarr è oggi cittadino italiano, vive a Lecce ed, entrato a far parte della scuderia Undiciottavi Records , ha realizzato il suo primo lavoro discografico prodotto dall’etichetta indipendente salentina che ha apprezzato i suoi testi, le sue interpretazioni, la musicalità della sua voce.

 

DISCOGRAFIA

Baye Fall collabora nei progetti musicali:

Zina - “Afreeque” ed. Undiciottavi Records;

Mentaly Doof -  “Il Santuario della Pazienza” ed. Undiciottavi Records.

 

 

BAYE FALL

Immigration

 

(11/8 RECORDS 2012)

TRACKLIST

1) Bamba (C. Dell’Anna / I. Sarr)_ 2.51

2) Daw (C. Dell’Anna / I. Sarr / G. Tondo)_ 2.32

3) Don’t smoke cigarettes (C. Dell’Anna / I. Sarr / G. Tondo / Insintesi)_ 4.20

4) Africa (C. Dell’Anna / I. Sarr)_3.08

5) Stop the devolution (C. Dell’Anna / I. Sarr)_ 3.44

6) Khibaar (I. Sarr)_1.50

7) Music is my life (drum’n’bass version) (C. Dell’Anna / I. Sarr)_3.05

8) Immigration (C. Dell’Anna / I. Sarr / G. Semeraro)_4.23

9) Fire (C. Dell’Anna / I. Sarr / G. Tondo)_3.51

10) Hello (C. Dell’Anna / I. Sarr)_3.41

11) Lion (C. Dell’Anna / I. Sarr / C. Micheli)_3.04

12) Underground (C. Dell’Anna / I. Sarr / G. Tondo)_3.26

13) Music is my life (acustic reggae vesion) (C. Dell’Anna / I. Sarr)_ 3.06

 

MUSICIANS

Baye Fall - voice, percussion;

Cesare Dell’Anna - trumpet, voice;

Jam_P - voice;

Anna Zecca -  voice;

Cristoforo Micheli -  voice;

Luigi Bruno – guitar;

Stefano Valenzano – bass;

Marco Bardoscia - double-bass;

Giuliano Conte - drums (track n.5);

Giuseppe De Pascali - acoustic guitar (track n.7);

Raffaele Castrano – sax;

Andrea Doremi - trombone;

Ekland Hasa - piano (track n. 9);

Rocco Nigro - accordion.

 

Il progetto è sostenuto da Puglia Sounds - PO FESR Puglia 2007-2013 Asse IV

 

Rockerilla, luglio/agosto 2012

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