GREG LAMY QUARTET

PRESS ENTER

(Igloo Records, 2017)

 

GREG LAMY QUARTET IN CONCERTO IN ITALIA:

14 ottobre 2017 AH-UM JAZZ FESTIVAL, MILANO - TEATRO FONTANA

 

30 novembre 2017 DANCING ON THE STRINGS-II Ed.

VILLASANTA (MB) - TEATRO ASTROLABIO

GREG LAMY QUARTET special guest MARCO MASSA

Il Cinema Teatro Astrolabio si trova in Via Mameli 8 a Villasanta (MB) - Inizio concerti ore 21.30 - Info: 0362.328011 - Biglietti: Intero € 10, ridotto € 8  (residenti, convenzionati, over65, studenti)

 

1 dicembre BOLOGNA 2017 - CANTINA BENTIVOGLIO

ospite del concerto di Marco Massa

 

Dalla sinistra nella foto: Jean-Marc Robin, Gautier Laurent,

Greg Lamy e Johannes Müller.

 

Greg Lamy: chitarra elettrica

Johannes Müller: sax

Jean-Marc Robin: batteria

Gautier Laurent: contrabbasso

 

GREG LAMY QUARTET // PRESS ENTER (TEASER)

 

Greg Lamy è esponente di spicco della nuova scena jazz Europea e ambasciatore musicale nel mondo per il suo paese, il Lussemburgo, portavoce di una generazione di nuovi musicisti che si stanno affermando nella scena musicale contemporanea internazionale grazie anche al lavoro dell’ufficio export della musica del Lussemburgo, organizzazione che promuove i musicisti lussemburghesi nel mondo(www.musiclx.lu).

 

Il Greg Lamy Quartet dopo numerosi concerti in Italia negli ultimi tre anni, da ricordare tra gli altri quelli con il cantautore nonché suo grande amico Marco Massa al Blue Note a Milano e in quartetto al UniCrediPavillon sempre a Milano in occasione della Giornata Internazionale Jazz dell'UNESCO nell'aprile 2017, fino al più di recente concerto di apertura dell'AH-UM Jazz Festival, torna in Italia in occasione dell'uscita dell'ultimo album che si intitola "Press Enter".

 

"Press Enter" è come un invito per il pubblico ad entrare nello stile compositivo e nella musica di Lamye nel suono della band.Él 'invito a viaggiare all'interno di un disco profondamente segnato dalla modernità. Dieci tracce compresa una bonus track. Per un album che seduce, in grado di stimolare un'ampia gamma di sensazioni che spaziano dalla malinconia alle sferzate di energia. Pennellate che dipingono scenari astratti su forti basi di musica molto figurativa. Un Lamy particolarmente ispirato dunque e sicuro che si affida ad una ultra decennale complicità con i suoi sodali in musica per trasformare il quartetto in un’entità potente e compatta.

 

Sfogliando le pagine di questo terzo capitolo del Greg Lamy Quartet ci si imbatte nel vibrante groove di apertura di "Control Swift" costruito dal batterista Jean-Marc Robin che cattura sin dalle prime battute. Le linee di sax si avvolgono intorno al riff di chitarra elettrica, il cui suono leggermente acido è come se evocasse fantasmi, come quelli di un tardo Larry Coryell. Una volta in orbita, il ritmo può rilassarsi con passo felino in “There Will Be”, la seconda traccia, in cui il leader piega le corde del suo strumento alla malinconia che ti penetra nell’anima. Uno stile espressivo che verrà evocato più volte nel proseguo di questo lavoro. Su tutti possiamo apprezzarlo nuovamente in "Le Chien", swing da Pantera Rosa portata al guinzaglio dal solo di sassofono di Johannes Müller e da un meraviglioso tema in cui tutti giocano insieme. Poi arriva Blues For Jean", che mostra la presa che il blues ha sulla music di Lamy, anche se è un blues alla John Scofield, torturato con fraseggi dal contorno distintivo e un suono saturo e intonazioni grezze attraverso una gamma di effetti perfettamente masterizzati.

Ma Greg Lamy non è solo un jazzista di rango, ma anche un compositore per temi cantabili. Lo dimostra negli accenti melanconici di A-C, un viaggiare delicato di accordi e cluster di note che vira con eleganza verso un finale sognante. Con “Erase”, altra composizione del disco, con cui si entra invece in una sorta di viaggio in assenza gravità con il basso pulsante di Gautier Laurent che duetta e si incrocia con una chitarra capace di spalancare le ali e portarci così in altri territori. Un repertorio molto eclettico, coraggioso, che chiude con una sorprendente bonus Track dal titolo D Blues, sotto forma di un Hard Bop swing, come una finale concessione al jazz classico dentro il quale la chitarra e in questo caso anche il sax affondano i denti, sconvolgono il tema portante, creano nuove correnti e volteggiano in alto in un intrecciarsi di soli.

 

GREG LAMY è nato a New Orleans e vive a Città del Lussemburgo. Dopo aver studiato chitarra jazz a Boston al Berklee College of Music e a Londra presso il Trinity College, si è fatto rapidamente notare grazie alle sue molte esibizioni nei club. Ha suonato e suona, tra gli altri, con Lionel Loueke, Gretchen Parlato, Massimo Biolcati, Ferenc Nemeth e Marco Massa.

Nel 2007 ha creato il Greg Lamy Quartet che schiera Johannes Müller al sax, Jean-Marc Robin alla batteria e Gautier Laurent al contrabbasso. Il quartetto ha pubblicato “I see you” nel 2009 e “Meeting” nel 2013, album con cui ha ottenuto importanti riconoscimenti di critica e pubblico al punto da essere ancora oggi uno degli album più venduti del catalogo della loro etichetta, la belga Igloo Records, che ha dato alle stampe anche il nuovo "Press Enter". Riconoscimenti che nel concreto si sono trasformati in un susseguirsi di tour in Europa, negli Stati Uniti e in Brasile. Occasioni d'oro per definire le dinamiche tra i quattro, accomunati dal piacere di suonare insieme, e legati ormai in una sorta di osmosi alchemica in grado direndereunica l'atmosfera che si crea in ogni concerto, come nella migliore tradizione jazz.

Nel 2016 gli è stato assegnato da music:LX, ufficio export della musica del Lussemburgo,

il premio per migliore formazione jazz export, un premio che viene assegnato ogni anno agli artisti che si distinguono per i loro progetti artistici all’estero.

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