ROBERTA ALLOISIO RICEVE LA TARGA TENCO 2011
(foto Roberto Molteni - Club Tenco)
TARGA TENCO 2011 CATEGORIA INTERPRETE
ROBERTA ALLOISIO IN CONCERTO
3 dicembre Count Basie Jazz Club Genova
con Federico Sirianni e Mauro Sabbione
7 dicembre Auditorium di Palazzo Rosso Genova
Maratona per Genova Alluvionata/Concerto con Mauro Sabbione
8 dicembre Sala Chiamata del Porto Genova
Compagnia del Festival Suq per Genova
con Don Gallo, Mario Arcari, Carla Peirolero, Esmeralda Sciascia
17 dicembre Cerimonia 'O Confeugo' Palazzo Ducale Genova
Concerto con Armando Corsi
Dal 20 al 23 dicembre Teatro Duse Genova
'Canto di Natale' di C.Dickens con Enrico Campanati, Carla Peirolero
Riccardo Barbera, Cesare Grossi, Marco Fadda
2012
4 gennaio Teatro Gassman di Borgio Verezzi (Imperia)
'Recanto' concerto con Armando Corsi
12 gennaio Festa della Neve di Folgaria (Trento)
Concerto con Mauro Sabbione
Servizio del Tg2 Mizar del 23/7/11
Intervista del Tg3 Linea Notte del 20/7/11
Intervista video di Bielle.org
L'Unità - 22/5/11
Alias del 30/7/11: ROBERTA ALLOISIO - JANUA (Cni)
Ci vorrebbe un certo spazio per parlare di Roberta Alloisio, per comprendere il suo linguaggio che non è proprio comune, fatto di ricerca e di una voce antica, forte e vibrante che è come una canna d'organo, un bordone che sostiene una intera serie di armonici. A questa voce naturale, difficile da gestire e soprattutto da proporre in un'Italia sclerotizzata dalle vocine di simil concorsi di bellezza, Roberta Alloisio ha unito l'intelligenza di cercare un proprio spazio nella ricerca delle terre antiche, dei suoni d'altromare, nelle rimesse delle barche; ed è qui che coniuga una radice genovese con una forte voglia di sperimentare, di capovolgere il sistema e di entrare come eroina antica in una scena che spesso annichilisce per la pochezza. Janua (Genova) è un album forse concettuale, degno però di un concetto di grande presenza e di rassicurante bellezza. Non è ovviamente un album semplice, dove fra ballate, schermi sonori marini, con l'ombra di Umberto Bindi (il mare era la sua voce) Alloisio stravolge anche gli inni religiosi. Che bello! (m.ra.)
Bielle.org, luglio 2011
Genova è una vertigine in bilico su un'eternità di mare. Dal forte Diamante a 667 metri di altezza, fino alla Lanterna, fino ai ciottoli di Boccadasse, levigati dall'andamento incessante delle onde sono discese e salite e prospettive vertiginose. Su questa salite e discese si sono rincorse le rime di Fabrizio De André, Ivano Fossati, Max Manfredi, Gino Paoli, dei New Trolls e dei Delirium, acquistando ad ogni svolta un sapore diverso, che a volte sapeva di mare, a volte di terra. Come la cucina di quelle colline dove a un coniglio con le olive, risponde un cappon magro, trionfo medievale di pesce, a una cima una frittura di gianchetti, a un polpo con patate una torta pasqualina. Cucina di terra e di mare, città di paradiso e di inferno, di opposti frementi, di passioni indolenti. Genova è un imperativo e un imperfetto, un movimento dell'anima per chi ci crede e un amore che dura nel tempo per tutti gli altri.
Proprio a Genova dedica il suo ultimo lavoro Roberta Alloisio: "Janua", con un bellissimo mare in copertina, dove il sole spunta tra le nubi a indorare le creste delle onde. "Janua" è un lungo canto d'amore in 13 capitoli per la città della Lanterna. E sette di queste canzoni sono cantate in genovese, scritte da vari autori: "Gli occhi della mia bella", la canzone che apre l'album è di Bruno Coli-Antonio Conte, "Lanterna de Zena" di anonimo, "E stele do mae cheu" (le stelle del mio cuore) è di Vernizzi-Cava, mentre le "Venditrici di vento" appartengono alla penna (e non ci si poteva sbagliare) di Max Manfredi, qui anche voce recitante, con musica di Fabio Vernizzi."Al pont de Mirabel", "La monaca sposa", "Amore no te dubitare", "Morettino", "Ed or n'è chiusa la porta e la persiana" sono tutte di autore anonimo, al massimo con la collaborazione di Vernizzi. "Fado del santuario" ritrova la penna di Max Manfredi assieme a quella di Armando Corsi, "Ave Maria Zeneise" di Dodero/Bozzo, "Donna serpente" è di Arcari/Cavalli e "Donna che apre riviere" di Bruno Coli, tratto da una poesia di Giorgio Caproni.
L'album che ne emerge è un sorso di Pigato fresco in una giornata estiva, un Albarola delle Cinque Terre bevuto in purezza. E' tanto Genova, ma di quella migliore, un insieme di musiche acustiche che sanno di tradizione popolare e di cultura, che sanno di studio, erudizione e dei migliori frutti della lingua e della musica. "Janua" è un disco che affascina e che emoziona, che si porta dentro tante di quelle chiavi, in grado di aprie le porte di tutta Genova a un ascolto che non può essere distratto, anche perché si tratta di andare a sbirciare in casa di gente che, non sempre, è convinta ad aprire i propri scrigni preziosi e da uno di questi esce, di sicuro, il dittico iniziale: "Gli occhi della mia bella" e "Lanterna de Zena". "Passo per questo carugio tanto scuro / la luna non lo illumina a mezzanotte /a mezzogiorno non lo illumina il sole / gli occhi della mia bella splendono". Belle le frasi, affascinante la musica, ma è solo ascoltando le parole in genovese, il loro suono che ci si impadronisce del tutto del fascino: "i euggi" sono gli "occhi", ma sono anche qualcosa di diverso, qualcosa che suona italiano, ma foresto, mediterraneo per l'appunto, un po' arabo, un po' sardo, un po' portoghese. La lingua di chi, abituato a viaggiare, deve essere in grado di parlare con tutti. .
La voce di Roberta Alloisio è cristallina e scura, profonda ed evocativa, in grado di suscitare sottili brividi di apprensione e partecipazione appassionata. Viene interrotta al quarto passaggio dalle "Venditrici di vento" scritta da Vernizzi e Max Manfredi e recitata dallo stesso Max con Adolfo Margiotta. "Marinai senza nostalgia / voi che sbarcate di buona lena / di Bretagna e Normandia / a caccia di una cena / E cercate nel vino / della bottiglia / qualcosa che assomiglia / al vostro "piede marino" / Al passo che tenete / quando la gamba si bilancia / mettetevi qualcosa in pancia / mangiate e bevete". Un romanzo gotico, popolato di "gente strana", le venditrici di vento. Che entrano in gioco dopo metà canzone, quando il recitativo si fa canto e la malia assorbe tutto in una delle canzoni più belle ascoltate quest'anno.
Ma le perle in questo forziere ricco si intercalano con facilità "Al ponte de Mirabel" è una pregiata canzone tradizionale dal fascino adamantino come pure "Amore no te dubitare" ("che di donne non n'è carestia"). Tra le canzoni d'autore spicca il "Fado del santuario" dell'inossidabile coppia Max Manfredi/Armando Corsi, ma si fa notare anche la "Donna serpente" di Mario Arcari.
Un album che non ha punti deboli, non ha flessioni, né ripensamenti. Senza fronzoli, ma con molta anima, col fado tra le note, che la Macaja profuma dei sentori speziati dei carrugi. Un disco che arriva da Genova e gira per il mondo. Tanto, prima o poi, già lo si sa, a Genova farà ritorno.
Ascoltarlo è farsi del bene. Un colpo di vento, una nave che salpa, un pescatore che ripara una rete, una donna che aspetta, uno sguardo che ti ricorda che, come diceva Fossati tanti anni fa, quando era al suo meglio: "Chi guarda Genova sappia che Genova / si vede solo dal mare / quindi non stia lì ad aspettare / di vedere qualcosa di meglio, qualcosa di più"
GIORGIO MAIMONE
Il Fatto Quotidiano online, 30/05/11
Tre talentuosi artisti che intraprendono con fantasia, ciascuno a modo suo, una via di fuga dall’alienante quotidianità. La genovese Roberta Alloisio disegna un immaginario femminile fatto di streghe, monache- spose, donne-serpenti, stelle di mare, venditrici di vento, amori antichi e favole popolari tramandate nel tempo. Su un sound tutto mediterraneo la sua voce si snoda con morbidezza, in uno stile caldo che si avvicina a quello di Teresa De Sio; una voce che ammalia e trascina con una dolcezza arcaica. Il lavoro è un recupero di vecchie litanie, antiche leggende di mare e madrigali tradizionali che incrociano amori sacri e amori profani, come sarebbe piaciuto a Fabrizio de Andrè (Roberta Alloisio, Janua, Compagnia Nuove Indie, www.robertaalloisio.com).
Rockerilla, maggio 2011
È il volto più nobile del folk ligure quello che Roberta Alloisio torna a mostrare nel nuovo progetto discografico intitolato alla sua Genova. O per meglio dire, i tanti volti di donna che hanno arricchito la tradizione musicale della città della Lanterna, qui ritratti e incarnati da una delle voci più emozionanti che la musica popolare italiana possa mettere in vetrina. Una prova
maiuscola, la sua, una raccolta che riporta alla ribalta storie e spartiti secolari, calandoli nel presente di una città tutt'altro che sopraffatta dalla babele di suoni, lingue e idiomi che s'incrociano lungo i suoi antichi carrugi e sempre pronta ad insinuare con sacrosanto orgoglio le cadenze cantilenanti del proprio dialetto. Memoria, passione, classe.
JAM, maggio 2011
Janua è un vero disco di world music, messo a punto da Roberta Alloisio, artista non nuova alla riscoperta di Genova e del suo dialetto. Questa volta, con l'aiuto di molti musicisti in qualche modo legati a quel mondo, realizza 13 tracce di grande spessore in cui si riappropria di un immaginario popolare femminile costruitosi nel tempo tra Genova e l'intero Mediterraneo, un mosaico di personaggi tramandati dalla tradizione che comprende venditrici di vento, sirene, donne serpente e monache spose. Il gran lavoro di Roberta è stato quello di ricercare antichi scritti e poesie in dialetto ligure che dalla fine del Cinquecento a oggi hanno cantato l'amore sacro e profano di mille donne dalle più varie e spesso inquietanti passioni. Riesuma così dalla penna di poeti dialettali come Gian Giacomo Cavalli e Giuseppe Cava, oltre che da anonimi, personaggi come Maria, prostituta che verso la fine del Settecento era nota per passeggiare nel porto di Genova travestita da marinaio, le numerose monache spose, giovani ragazze costrette ad abbandonare il loro amore per vestire il velo della clausura, o ancora le venditrici di vento, capaci di vendere ai marinai senza nostalgia nodi pieni di vento costruiti con arte magica, un universo dal sapore antico sempre in bilico tra realtà e leggenda.
La Alloisio lega questi testi a temi musicali tradizionali liguri come gli strambotti e i madrigali e ottiene uno splendido risultato. Tra i musicisti coinvolti figurano i Birkin Tree, Armando Corsi, Piero Milesi, Max Manfredi,
Mario Arcari.