IN CONCERTO:
IL 16 GENNAIO AL TEATRO ARCILIUTO DI ROMA
IL 27 GENNAIO AL NUOVO TEATRO SAN CARLUCCIO DI NAPOLI
ONLINE IL VIDEOCLIP DEL BRANO “IL SOFFIO”
INTERAMENTE GIRATO CON IPHONE:
E’ uscito il 12 gennaio IL SOFFIO, nuovo album di Roberto Michelangelo Giordi, tra gli interpreti più originali emersi negli ultimi anni dal mondo della canzone d’autore italiana.
Contraddistinto dalla consueta eleganza interpretativa e dagli arrangiamenti ricchi di rimandi alla tradizione italiana come alle più moderne sonorità etno-world, IL SOFFIO, si avvale della produzione artistica di Gigi De Rienzo (Pino Daniele, Irene Grandi, Raiz, De Crescenzo, tra gli altri). Dodici canzoni sul tema del ricordo e della memoria, della ricerca di nuove frontiere dell’anima.
Canta le semplici, profonde emozioni della Vita colta nel fascino dell’attimo tra un respiro e l’altro, così come la complessità del rapporto indissolubile tra l’Uomo e la Terra, esprimendo il bisogno di ritrovare un contatto profondo con gli elementi della Natura, l’unica forse in grado di sfuggire al soffio fugace del tempo e all’alternanza degli eventi.
Il videoclip del brano IL SOFFIO è girato interamente con iPhone nello scenario senza tempo del deserto nel sud della Tunisia. Giordi ha curato personalmente la regia, la fotografia, il montaggio e la post produzione. I colori con i quali i protagonisti si dipingono il volto simboleggiano proprio la necessità di ciascuno di noi di ritrovare la corrispondenza tra l'anima del mondo e il pensiero dell'umanità. Oltre a Giordi, sono presenti nel videoclip i cantanti Annalisa Madonna e Thieuf.
BIO ROBERTO MICHELANGELO GIORDI
Pubblica nel 2011 il suo primo album “Con il mio nome” suscitando ampi consensi tra la critica, avvalendosi peraltro della collaborazione del Solis String Quartet. E’ del 2012 il suo secondo cd “Gli amanti di Magritte”, un album nel quale l’esperienza cantautorale decide di mettersi al passo con le più svariate sonorità etniche, classiche ed elettroniche. Un disco considerato dalla critica e dagli ascoltatori più impegnato, più colto, diviso in due capitoli “racconti d’amore” e “racconti di guerra”.
ARCHIVIO PROMOZIONE
Con Il Mio Nome è il risultato di passione, studi e ricerche artistiche che partono da lontano.
Alla fine degli anni novanta Roberto Giordi frequenta il CET di Mogol, dove si distingue per le sue doti di interprete ed entra in uno dei gruppi del CET, con il quale comincia ad esibirsi in Italia e all'Estero, collaborando anche con grandi nomi della canzone italiana come Mario Lavezzi. Seguono poi anni di studi sulla canzone partenopea, sempre presso il CET, e poi sulla musica latinoamericana. Nel 2008, grazie all’incontro con Alessandro Hellmann, scrittore e autore per il teatro, già vincitore del Premio Guido Gozzano e il Premio Augusto Daolio come migliore autore, la sua carriera prende una nuova direzione e insieme ad Hellmann comincia a comporre nuove canzoni e riprende ad esibirsi in locali e rassegne musicali. E’ del maggio 2009 il brano Le Tue Mani che, interpretato da Giordi, vince il premio “Fabrizio De Andrè” per il miglior testo, e la rassegna della canzone d'autore “Discanto” di Pisa.
Un percorso artistico vario e ricco di esperienze quello che Roberto Giordi ripercorre con la sua voce nei brani di questo suo debutto, assecondato dai testi evocativi di Alessandro Hellmann, dalle musiche composte da vari autori - tra cui lo stesso Roberto Giordi e Fabrizio Gatti - con gli arrangiamenti curati da Vincenzo e Fabio De Martino e con la straordinaria partecipazione del Solis String Quartet, che entra con le sue dinamiche in ben cinque brani dell’album.
Apre il cd la title-track Con Il Mio Nome, una sorta di manifesto per coloro che rivendicano la propria indipendenza contro ogni logica di omologazione politica o di mercato (…chiamami con il mio nome / io non sono un consumatore / non sono un utente da soddisfare…). Un prologo notevole, che lascia poi il passo ai sentimenti e alle suggestioni dell'amore. Emblematica in questo senso è la romantica e pluripremiata Le Tue Mani, canzone già incisa nel 2008 da Hellmann, come anche il brano A Volte Ritornano, che la voce di Roberto Giordi fa rinascere di un nuovo, indubbio fascino. Una vena sentimentale raccontata con tocco delicato e personale: Tenerezza, L'Allegria, l’abbandono in Guardarti Andare Via, l’eternità dell’amore in Per Sempre, la magia di un attimo in Che Fretta C'è. Quest'ultimo è tra i brani composti, per la parte musicale, dallo stesso Giordi (alias Michelangelo Giordano), che tradisce una innata passione per la musica latinoamericana e per la canzone d'autore italiana. Il Mago, L'allegria e Il Segreto (arricchito dal tocco femminile delle voci di Barbara Radi e Virginia Sorrentino), sono gli altri brani di cui Giordi firma le musiche.
Un omaggio speciale al Piazzolla di Vuelvo al Sur, qui riarrangiata dai Solis String Quartet.
Con Il Mio Nome rivela una nuova, sorprendente voce, quella di Roberto Giordi, un cantante che con questo suo esordio stupisce per l'eleganza e la riconoscibilità delle sue interpretazioni, lasciando intravedere da subito quello che sarà il suo viaggio in musica, e che invitiamo a seguire con curiosità e interesse.
Il Mattino, 21/5/11
Roberto Giordi. Ha studiato la musica antica partenopea, ma anche la bossanova, il tango e il flamenco. Ha vinto il Premio Gozzano, ma anche il Premio Daolio e il Premio De André. S’è formato al Cet di Mogol prima di esordire con... l’album «Con il mio nome» (Old Times Record/Egea), profumato di canzonen d’autore melodica e jazzata, post-Cammariere, ma non mancano echi più latini (non solo per la versione di «Vuelvo al Sur») e accenni post-battistiani. Cantautore, aiutato nella scrittura da Alessandro Hellman e Fabrizio Gatti, Giordi (Giordani all’anagrafe) sfrutta al meglio la sapienza dei musicisti che lo accompagnano in studio, compreso il Solis String Quartet. e ha un tono vocale caldo, che valorizza melodie e storie d’amore, che però spesso peccano per mancanza di originalità. La ricerca di una cifra personale sarà la sfida del prossimo disco. (IL MATTINO di Napoli, 21/5/11- Federico Vacalebre)
Il Fatto Quotidiano, 27/1/11
Rockerilla, febbraio 2011
Suono, marzo 2011